La moglie americana stava guardando fuori dalla finestra. Fuori, proprio sotto la finestra, un gatto era accucciato sotto uno dei tavoli verdi gocciolanti. II gatto cercava di raggomitolarsi su se stesso per non farsi bagnare dalle gocce.
«Vado giù a prendere quel micino» disse la moglie americana.
«Ci vado io» propose dal letto suo marito.
«No, vado io. Quel povero micino si è nascosto sotto un tavolo per non bagnarsi.»
Il marito continuò a leggere, disteso ai piedi del letto con la testa appoggiata ai due cuscini. «Non bagnarti» disse.
La moglie scese al pianterreno e il proprietario dell'albergo le fece un inchino mentre passava davanti all'ufficio. Il suo scrittoio era in fondo alla stanza. Era un uomo anziano e molto alto.
«Piove» disse l'americana. Le era simpatico, quell'albergatore.
«Sì, sì, signora, brutto tempo. Il tempo è molto brutto.»
Era ritto dietro il suo scrittoio in fondo alla stanza semibuia. L'americana lo trovava simpatico. Le piaceva la tremenda serietà con cui accoglieva i reclami. Le piaceva la sua dignità. Le piaceva il desiderio che mostrava di servirla. Le piaceva la considerazione che aveva per il proprio mestiere. Le piacevano la sua faccia, vecchia e pesante, e le sue mani.
|